tag:blogger.com,1999:blog-66907088514982970072024-03-26T10:03:44.868+01:00Lo SpaziAleAlehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.comBlogger167125tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-84969888645945032252015-01-05T02:46:00.000+01:002015-01-05T02:46:44.633+01:00Ricominciare<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;">E così tra malinconie, ricordi, e un amico che ti consola a tarda notte, viene fuori uno scritto messo in "Bozza" da qualche mese, e, chissà perché, mai pubblicato. In realtà avrei anche altro, il freddo di questa notte e questa bella Luna un pochino mi hanno ridato quell'ebrezza provocata dall'attrito della penna con un foglio di carta. Di parole ne ho avuta piena la testa, ora basta. Il mio attimo di "gloria" l'ho avuto, ora spero in un po' di serenità, quel tanto che basta per ricominciare.</span></div><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br />
</span> <span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br />
</span></span><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><i><b>Pena d'amore</b></i></span></span></div><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i><br />
<span style="font-size: small;"><i></i></span><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Sentimenti nascosti, amori repressi</span></i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>Facce vuote, anime perse</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>Uno scorrere incessante di lacrime al buio</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>Anche il pensiero più nobile è destinato alla fine</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i><br />
</i></span></div><span style="font-size: small;"><i></i></span><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il tempo passa e la consapevolezza cresce</span></i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>Il loro cuore reclama solitudine</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>Con la volontà che lotta contro la vita</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>E il tempo passa</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i><br />
</i></span></div><span style="font-size: small;"><i></i></span><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">L'ultimo addio è definitivo</span></i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>Possa la sua anima avere compassione di me</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>Per una speranza che tramonta, ecco la nascita di una felicità</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>E' l'estremo sacrificio di una felicità</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i><br />
</i></span></div><span style="font-size: small;"><i></i></span><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">E ora che siete polvere</span></i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>Levatevi soavi al vostro desiderio</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>E poggiatevi sui suoi capelli</i></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif; font-size: small;"><i>Finché morte non vi separi</i></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-51816490056294387902014-04-15T23:34:00.001+02:002014-04-15T23:38:23.252+02:00Due echi<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;"><i><b>Vivo!</b><br />
<br />
Trovarsi tra due echi
<br />
Con un cambiamento continuo
<br />
E gira il mondo
<br />
Il sopra è sotto e il sotto è sopra
<br />
Convinto di alzarti
<br />
La verità in discesa</i></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-86449512118184230852014-01-26T22:40:00.002+01:002014-01-26T22:40:39.157+01:00Nel pozzo<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Ti sei mai chiesto se l'unico che ha del sale in zucca sei proprio tu? Io si, molte volte. Le luci di questa piazza sembrano tutte rivolte verso di me, quasi a invocarmi. Ma io che posso fare? C'è qualcosa di rotto che temo non si possa più aggiustare, che si fa? La butto e me ne prendo un'altra. E se non si potesse? Se quella cosa è l'unica che hai e non puoi cambiarla? Se ti stai domandando se quella "cosa" è la vita ti sbagli. Sono stracontento di esserci e quella è mia e, salvo novità, e me la tengo stretta. È quello che si è creato intorno che non va, che è una polveriera (adoro questa parola) pronta a fare bum, e ho una buona parte del telecomando in mano. La cosa difficile è che in certi momenti è davvero difficile essere lucidi, e c'è il rischio di premerlo. Perché prima c'è la rabbia accecante, poi la delusione, e infine una tristezza di una lucidità infinita.<br />
<br />
Altro indovinello: sei sull'ultimo gradino di un pozzo senza luce, tu che faresti? Io cercherei con tutto me stesso di scendere verso il fondo, giusto per una questione di principio. Almeno saprei di esserci arrivato. Risalire è un altro discorso ok, ma almeno sarebbe una cosa fatta dal principio, quindi una cosa ben fatta. E sinceramente non c'è consiglio che tenga, quello con il piede alzato sono io e la gamba è la mia.<br /></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-38795248647765611012014-01-09T01:39:00.000+01:002014-01-09T01:39:29.166+01:00Incertezza e paura<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Per la prima volta nella mia vita ho brindato con riluttanza l'arrivo del nuovo anno. Ho chiuso il 2013 nell'incertezza più totale, e ho iniziato il 2014 chiuso nella mia paura; quella paura e incertezza che a 23 anni ti prende il cuore e non te lo lascia più, e viene difficile vivere così. La cosa più brutta è che bisogna subire senza possibilità di riscatto, perché non dipende da me, perché da solo non ce la faccio a superare questa situazione. E intanto l'orologio continua a correre, corre corre e non ti lascia neanche il tempo di godere. Io non sono in grado di prendermi in spalla vent'anni di guerre e piegarmi ancora per mettere le mattonelle per la mia casa, anche perché ora come ora non saprei dove trovarli dei mattoni decenti per costruire un riparo al sicuro da tutto. Se prima c'erano degli svaghi personali, ora persino l'interesse sta svanendo. Se prima c'era una curiosità, una fretta di vivere e scoprire, ora non ho più voglio di correre, semplicemente perché non vedo il traguardo e, cosa più importante, non ho un buon fondo su cui correre. E' un brancolare nel buio, e bisogna fare attenzione, perché anche facendo un passo non sei sicuro di andare avanti, e in men che non si dica ti ritrovi dieci passi più indietro e dover fare la fatica di una vita per ripartire nella giusta direzione. Più si va avanti e più si scoprono cose che non voglio. Scopri che in un attimo una famiglia intera può essere cancellata, scopri la delicata linea di demarcazione fra intelletto e follia. E' come fare slacklining ed essere arrivato nel bel mezzo di due canyon con una paura fottuta dell'altezza. Quindi? Che fare? Si sopravvive, si sta zitti e si lavora duro per non mollare, senza sapere se questo faticare ti porterà qualcosa di buono. Non è questione di essere forti o deboli, è così e basta.<br /></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-38218294781830166242013-10-17T19:59:00.000+02:002013-10-17T19:59:07.122+02:00Citazione del giovedì #2<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;"><i>E ascolto te, il passo tuo
<br />
il tuo respiro dietro me
<br />
<br />
A te che sei il mio presente
<br />
a te la mia mente
<br />
e come uccelli leggeri
<br />
fuggon tutti i miei pensieri
<br />
per lasciar solo posto al tuo viso
<br />
che come un sole rosso acceso
<br />
arde per me.<br />
<br />
<b>[La luce dell'est - Lucio Battisti]</b></i></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-184811635179016922013-10-13T00:48:00.002+02:002013-10-13T00:49:52.856+02:00Un po' più grande<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Da piccoli si guarda ai propri genitori come delle vere e proprie star: loro sanno tutto, sanno fare tutto e ogni cosa detta è legge. Crescendo si inizia a vederli come dei rompiballe allucinanti, che quando si attaccano a qualcosa non la mollano più, che litigano per boiate, che hanno preoccupazioni inutili. Ma ci sono ancora momenti in cui li vedi e pensi: "Vorrei essere come loro quando sono grande". Magari è per qualcosa che hanno detto in un particolare momento, oppure è un gesto, un'abilità che li contraddistingue dagli altri, e sembra che abbiano esperienza in quel campo dal giorno in cui sono nati.<br />
<br />
Ecco, mio papà è un fottuto genio, un tipo alla MacGyver che con un cacciavite e un foglio di alluminio ti costruisce un aeroplano in scala 1:1 perfettamente funzionante, e non chiedetemi come ma ci ricava pure l'equipaggio. Nella manualità è un vero fenomeno, uno di quelli che vorresti chiamare appena qualcosa in casa si rompe, lui arriva e te lo aggiusta. E se non riesce al primo tentativo stai certo che non molla fino a quando non ha aggiustato tutto avanzando qualche pezzo. Da piccolo queste cose rimangono impresse, e poco importa se il papà in questione ogni tanto sbrocca e dice una valanga di cazzate: la sua abilità ha la priorità su tutto.<br />
<br />
Poi si cresce ancora, si diventa grandi e si vedono i propri genitori esattamente come noi: persone normali, con i loro momenti di gloria e le loro vaccate. Le virtù passano in secondo piano, si pensa di più alle cose serie come politica ed economia, il tempo per giocare non c'è più. Ma stasera sento che un po' sono diventato grande, e ho un tale orgoglio dentro di me che ho le lacrime agli occhi, io che l'orgoglio non so neanche cosa sia a momenti. Stasera un po' mi sono rivisto in mio padre in quelle serate passate ad aggiustare la lavatrice, mentre io cazzeggiavo bellamente alla Playstation. Stasera vado a dormire trionfante, riparando una cosa che credevo perduta, con la consapevolezza che anche io ce la posso fare se voglio, magari non facendo gli errori di quelli da cui ho imparato.</span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-24482401230531332552013-10-03T23:37:00.000+02:002013-10-17T19:59:33.808+02:00Citazione del giovedì #1<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;"><i>I just want to see you smile
<br />
Just want to cry with you
<br />
Just want to feel you high
<br />
When making love with you<br />
<br />
<b>[Caught - Gomo]</b></i></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-82192839328722378582013-09-29T01:49:00.003+02:002013-10-13T00:27:16.244+02:00Desideri<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Poco fa è successa una cosa stranissima. Mentre mi stavo accingendo a fare un back-up generale nel PC, mi sono imbattuto in una cartella in cui non accedevo da moltissimo tempo. “Testi” si chiama. Qualche poesia di amici, qualche poesia mia, qualche scritto. Riferimenti a persone che credevo imponenti e che mai avrei abbandonato, ma che poi sono finite in un angolo buio, come gli auguri di buon compleanno finiti in un cassetto. Ne ho aperto uno, e subito una valanga di malinconia e nostalgia si è abbattuta su di me. Non potevo niente contro quelle parole, erano più forti anche del batticuore. La verità è che un po’ mi manca quell’io, voglio dire, adesso sono contento della mia vita, piuttosto normale con una fantastica compagnia che mi sorregge. Ma è la mancanza di parole, di inventiva che mi blocca. Mi ritrovo con la mente assopita, che si risveglia di tanto in tanto grazie ai ricordi passati; una mente bombardata per lo più da futilità e pigrizia.<br />
<br />
Vorrei tornare a viaggiare in posti sconosciuti, riuscire a vedere dentro le persone e dentro la natura, trovare il tempo di scrivere di un luogo meraviglioso o di una stagione che tristemente se ne va, alzarmi da questa vita e proseguirla a un livello successivo più coinvolgente, trovare un vero interesse nella parola e fare sì che si esprima liberamente senza essere ostacolato dalla pigrizia.<br />
<br />
Vivere.<br />
<br />
EDIT: ho visto ora che si è sfasato il modello del blog, spero di trovare quel po' di tempo da dedicare a questo spazio ormai dimenticato da tutti.</span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-11956671353193905562013-02-05T00:29:00.002+01:002013-02-05T00:29:57.858+01:00La novia - Domenico Modugno<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Non so perché proprio stasera. Eppure è una sera come tante, il cielo è poco nuvoloso, il freddo è poco pungente e 2012 DA14 sta per fare capolino accanto alla Terra. Fine settembre, così segna la data dell'ultima traccia su questo spazio. Uno spazio che di spaziAle oramai ha ben poco. Le priorità cambiano, e non sempre in meglio. Una cosa che mi da sollievo è sapere che questo spazio è mio, nessuno a parte me stesso può cancellare quello che è stato scritto, quello che è stato è stato. Ne sono successe di cose, e ne ho vissute tante, di belle e di brutte. Ma la voglia di raccontarle in questo posto sta scemando, ecco perché i miei interventi diventano sempre più rari. Quello che non voglio è sparire del tutto, da un giorno all'altro. Anche se fosse solo per una canzone, per una poesia rubata a qualcuno. Ne ho già visti tanti di blog morti senza lasciare traccia. A volta mi capita di leggere un pezzo interessante, spiritoso, malinconico, triste, gioioso, datato qualche anno fa. Sono quegli autori che mi verrebbe voglia di chiamarli per invitarli a bere una birra a casa, ma quando vado in prima pagina e vedo una sfilza di post vecchi ormai di qualche anno, senza commenti, senza un addio, fa male. Lo so, non sarò mai quello di 5-6 anni fa. L'ho accettato questo, ma ancora devo farci l'abitudine. Capita che gli stimoli siano presenti, ma è proprio questo cambiamento che mi blocca. E stanotte ho paura, perché quella parte mi manca, e non ho idea di dove cercarla. Ho provato a cercarla qui, ma nulla è stato trovato. E quindi che fare? Mi rimangono solo più le parole d'altri, come quelle di un certo Domenico Modugno.<br />
</span></div>
<br />
<center><iframe width="515" height="386" src="http://www.youtube.com/embed/1qsnB6_5GQc?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></center>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-13015395103099993182012-09-29T20:32:00.001+02:002012-09-29T20:32:23.976+02:00Strade<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Da qualche parte qualcuno muore, qualcuno nasce. Io sono qui. E vivo. Una bomba esplode, qualche torre crolla. Quello che a noi rimane è solo un'ultima telefonata di quel povero uomo che ha avuto la sfiga di essere nel punto più alto, talmente in alto da non riuscire a scendere; ha il destino segnato e ne è consapevole, e la cosa più tragica è che ancora non riesce ad accettarlo. Ma questo non importa, ha ancora la speranza, che muore presto in un cumulo di macerie. Lui non può più sentirsi, ma se potesse annichilerebbe per quanta angoscia riesce a infondere. E' una cosa che mi coinvolge talmente tanto che, subito dopo aver ascoltato il tutto, volevo chiamare la mia amata, perché la paura di sparire senza lasciare traccia era molto evidente. Anche questi sentimenti passano, ed è una fortuna che essi esistano, perché altrimenti non ci sarebbe neanche il sentimento opposto, ovvero la gioia di vivere e non fermarsi davanti a nulla.<br />
<br />
Nella vita di ognuno di noi ci sono tante strade da scegliere. Io ho avuto il privilegio di trovare un viale alberato, in cui di giorno splende forte un Sole che scalda il cuore, mentre quando cala la notte una lunga fila infinita di lampioni illumina comunque la via, impedendomi di fermarmi. Ho abbandonato lo studio. Ho provato a seguirlo con interesse, al contrario di tanti altri, prima su tutti la mia compagna. Nonostante i vari impedimenti insegue il suo obiettivo con tenacia e determinazione, anche se questo sia quasi passato in secondo piano. E io l'ammiro perché non ha mai mancato un appiglio, ha sempre lottato per raggiungere la cima di una delle vette più alte che si possono incontrare in vita. Le mancano ancora uno sperone di roccia e un paio di metri, ma ora è tempo di bivaccare, al riparo da ulteriori intemperie, perché il merito l'ha portata a questo. E io sono molto fiera di lei.<br />
<br />
Solo così posso stare da solo accanto a qualche pagnotta che sta cuocendo, sussurrando: "Che bella la vita".<br /></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-32931257687443636722012-08-24T17:40:00.001+02:002012-08-24T17:40:23.233+02:00Ad un passo<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Vacanze finite, ma non il caldo. Finalmente sono ritornato alla routine quotidiana lavorativa, con qualche piccola e graziosa novità. La voglia di leggere finalmente si è un pochino svegliata, e prima di lei anche quella di scrivere. Già, scrivere. A volte penso alla frequenza degli anni scorsi, ai contenuti e alle modalità. Le persone cambiano, inconsapevolmente un giorno si aprono gli occhi e si dice: "Guarda com'ero cinque anni fa!". E' la vita che va avanti, e non possiamo farci niente; possiamo solo aggiustare piano piano le piccole cose che non vanno in noi, lasciando perdere i difetti impossibili da correggere. Dobbiamo goderci questa vita, nei limiti del possibile, quando e come si può, appena si presenta l'occasione. Questa estate era una di questa, che per vari motivi mi sono lasciato sfuggire. Sono stato male, sono rimasto deluso, ho litigato e ho fatto pace, perché il passato è passato. Bisogna sfogarsi subito senza tenersi niente dentro, altrimenti si rischia di rovinare indelebilmente anche gli ultimi giorni di quiete prima del tran tran quotidiano. Ovviamente sempre con un occhio alle conseguenze. Per questo voglio prendere i pochi giorni buoni passati con ragazza e amici ed estenderli a tutta l'estate. Perché è questo di cui ho bisogno.<br />
<br />
Riguardo allo scrivere vorrei ancora fare un appunto. Dall'ultimo post ne ho avuti di argomenti da trattare, solo che mi manca la voglia. E quando l'ispirazione svanisce, c'è una sensazione tra solitudine e tristezza. Ci si ritrova come quando si scopre il trucco di un mago. Ho praticamente abbandonato la poesia, ma quello che non voglio fare è abbandonare la scrittura. Voglio che sia parte di me nella buona e nella cattiva sorte. Cercherò di sfruttare ogni condizione per portare alla luce le parole che ho dentro.<br />
<br />
Quel passo dalla morte è ancora vivo nei miei ricordi, anche se lo menziono con una certa leggerezza. Nulla è successo per fortuna. E ora sono ancora qui a cercare di portare in alto me e le mie giornate, evitando la piattezza. Stringo quello che ho di più caro e lo porto con me.<br />
<br />
Ora scusatemi, vado a coricarmi su una spiaggia notturna a raccogliere le stelle che cadono, insieme ai tanti desideri del mondo che mai si esaudiranno, mentre leggo un messaggio di un caro collega di lavoro.<br /></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-38793458098699806452012-07-27T20:38:00.000+02:002012-07-27T20:38:00.900+02:00Run Run Run<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Questo non si può fare, quest'altro neanche. Sai che faccio? Parto da solo. Viaggiare. Divieto d'accesso per i problemi, l'unica che entra è la musica. Una musica potente, con i bassi pompati al massimo ad accompagnarmi su quell'interminabile linea bianca. Voglio starmene da solo, visto che non posso avere la compagnia che voglio. La mia compagnia va bene. Mi fa bene. Perché sto bene con me stesso, e non potrebbe andare altrimenti. Alziamola allora questa bandiera, cantiamo l'inno alla libertà e viaggiamo. Voglio superare i confini del mondo per vedere cosa c'è dopo, sporgermi oltre e ritrarmi quando sono sull'orlo dell'abisso. Evidentemente i progetti e le belle speranze sono fatte per essere fumate in una notte d'estate, lasciando così quel sentimento di vuotezza che rovina giornate intere. E quando anche la benzina finisce, mi infilo un paio di scarpe rotte e corro verso l'ignoto, perché questo è l'unico modo che conosco per vivere, e ogni evento che me lo impedisce mi rende come un leone braccato dai cacciatori, costretto a fuggire voltandosi continuamente.<br /></span></div>
<br />
<center><iframe width="515" height="386" src="http://www.youtube.com/embed/eW-6A6caYec?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></center>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-4410784024464319932012-07-08T19:46:00.002+02:002012-07-08T19:46:58.747+02:00Basta...<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Basta una frase fatta per etichettare una persona come banale. Come basta concedersi i 130 km/h su un rettilineo sgombro di 4 km in tangenziale per essere etichettati come pazzi al volante. E' vero, adoro la velocità. I limiti di velocità li supero facilmente (tranne in autostrada), e spesso spingo più del dovuto. Ma lo faccio sempre da solo. Quando sono da solo in macchina, quando posso permettermi di superare un dosso senza rallentare più di tanto, quando gli scossoni li sento solo io.<br />
<br />
Il mio primo anno da neopatentato l'ho passato spesso a manetta, anche con la macchina carica di gente, perché pensavo facesse figo fare lo spericolato in macchina. Poi mi sono accorto che ero solamente un coglione e non potevo permettermi di avere sulla coscienza vite altrui. Mi sono accorto che chi era con me viaggiava nella più totale scomodità, e questo è un peccato averci pensato dopo. Così ho cambiato. Dopo quell'anno solo una volta sono andato a palla di proposito con la macchina carica, evidentemente non mi era piaciuto il comportamento di certi individui presenti sui miei sedili. Anche quel singolo episodio è bastato, ma tornassi indietro lo rifarei.<br />
<br />
Ormai l'etichetta è fissa, e anche quando porto qualcuno che aveva già provato il mio modo di guidare (sia chiaro, può essere bastato anche solo un episodio particolare) a nulla serve andare tranquilli, perché ad ogni buca su un asfalto di merda è colpa mia, perché io sono un pazzo al volante. Ad ogni sorpasso c'è qualcosa da ridire, è così punto e basta. Anche se chi critica guida molto peggio di me. Non ho scusanti, e soprattutto non ho nessuna difesa, neanche da chi mi sta più vicino. Sono completamente solo, perché io sono un pazzo al volante.<br />
<br />
Quindi rivolgo un invito a voi che criticate ogni singola cosa, senza guardare cosa combinate voi al volante, e soprattutto senza guardare cosa combino io al volante: salite sulla mia macchina e allacciatevi la cintura. Non vi servirà trattenere il fiato, perché ve lo toglierò. Voglio farvi vedere la differenza netta che c'è tra i miei due modi di guidare, e state pure certi che la vostra opinione cambierà. Più che un invito è una minaccia, ma sono pronto a metterla in pratica non appena mi si muoverà l'ennesima critica ingiusta. Perché adesso mi sono rotto i coglioni, e se non serve mettervi a vostro agio, allora metterò in gioco le mie manie, dopodiché penso che di me non ne sentirete mai più parlare.<br />
<br />
Sia chiara una cosa. Mi piace guidare. Mi piace guidare forte. E quando capita lo faccio in condizioni che me lo consentono e, soprattutto, quando sono solo (o con amici fidati che si divertono insieme a me, senza star lì a giudicare scossoni e sballottamenti vari). Non sfreccio come un dannato su strade che non ho mai fatto, non sorpasso in curva, non invado mai la corsia opposta senza intenzione di sorpassare (l'ho fatto solo una volta in bici rischiando davvero la vita), non supero sulla destra (tranne quegli incapaci che non riescono a capire cosa voglia dire la proposizione "Percorrere la corsia più libera a destra" e si ostinano a intralciare il traffico), non passo col semaforo rosso, non faccio lo spaccone, non guido ubriaco.<br />
<br />
Non sono un santo, certe cazzate le ho fatte anche io (come tutti del resto) pentendomene subito dopo, e promettendomi di non rifarle più (e non le rifarò mai più). Mi piace guidare forte, ma questo non vuol dire che vado sempre forte. So guidare con calma se sono troppo stanco, o semplicemente se non sento il bisogno di tutta quella velocità. In fin dei conti, non sono molto diverso dagli altri.<br /></span></div>
<br />
<center><iframe width="515" height="290" src="http://www.youtube.com/embed/O0mZldBbO1k?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></center>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-19019946194939775782012-06-17T00:48:00.000+02:002012-06-17T00:48:41.718+02:00Vivo!<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Nell'ultimo post ho forse ricevuto il commento più bello da quando ho aperto questo blog. Mi riferisco all'imperativo di <b><a href="http://www.blogger.com/profile/05702097806836780890">Aly</a></b>, quel bellissimo "Vivi!" che risuona forte in me, un dolcissimo grazie a lei quindi.<br />
<br />
<center><i><b>Vivo!</b><br />
<br />
E' ora di rispolverare le parole<br />
Lasciarle libere di danzare la loro musica<br />
In questa notte solitaria ricopriranno queste pagine ingiallite<br />
Non invecchiano mai, loro<br /></span></div></i></center>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-40745940766493851502012-05-23T01:48:00.002+02:002012-05-23T01:48:43.767+02:00Letargo<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Sono stati mesi faticosi e stupendi, pieni di soddisfazioni (che non sono ancora finite). Sento che l'uscita del letargo si avvicina sempre più.<br /></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-50174578074362554392012-04-22T20:36:00.001+02:002012-04-22T20:38:20.528+02:00Voglia di...<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Tornata lei anche questo angolo si riempie di ragnatele. A volte qualcosa di cui parlare ce l'ho, ma manca la voglia. Stasera il vento soffia forte, come se dovesse portare via qualcosa, come la tristezza di una notte passata in solitudine, come l'indifferenza generale. Ma non voglio vederla così, come un aiuto a superare qualcosa. Ce la faccio da solo, senza la spinta del vento, ho un lavoro fantastico che mi da l'energia giusta, uno dei lavori più umili, ma estremamente importante per il mio spirito. Io i campanelli d'allarme li suono quando posso, ammetto che non sempre suonano in modo giusto, ma ci sono e funzionano benissimo.<br />
<br />
Mi manca. Mi manca sentire l'amore fisico. E vorrei che si lasciasse da parte il mio essere uomo, con le mie voglie da uomo, perché non sto parlando solo di piacere fisico. Mi manca l'amore spirituale che si unisce a quello fisico, mi manca quella voglia comune che stravolge gli equilibri. Io trovo importante per la mia anima anche quel momento, e quando non c'è (per colpa mia a volte, per colpa d'altri altre volte) mi prende lo sconforto. Uno sconforto dettato dalla mancanza di un corpo da amare. Sono così. Punto. Non cambio per nulla al mondo, perché non ci riuscirei. Driiin.<br /></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-51209312602117595142012-03-30T19:30:00.001+02:002012-03-30T19:30:18.074+02:00Basta una serata così<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Questa sarà la nostra serata. E la sento tutta. Sarà una cena fantastica, una notte gioiosa e giocosa che passerò fra le tue braccia. Anche se ufficialmente era ieri, stasera festeggeremo il nostro terzo anno passato insieme da amanti. E' così bello averti trovato, la ragazza che ho sempre desiderato, quella che ho aspettato da sempre. Tutte le occasioni che non ho afferrato mi hanno portato a te, averlo saputo subito dico io. :) Il passato è passato, quello che conta è la strada del presente, a volte sconnessa, a volte morbida, e io mai come stasera sono orgoglioso di averti accanto nel mio viaggio attraverso questo enorme deserto. La mia ricerca è terminata, quella goccia l'ho trovata, e ad assaporarla ci impiegherò una vita intera, perché mai mi sentirò sazio di te. Ti amo Marta. :)<br /></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-14470240433759260962012-03-25T19:19:00.002+02:002012-03-25T19:19:54.387+02:00Correre<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Vado avanti per la mia strada. Sono una roccia. Una roccia di diamante. Nella vita di botte ne ho prese e ne ho date, tutto il resto non conta. Non sono ancora stato buttato giù, sono ancora qui più vivo e forte che mai. Resto sempre vigile e attento. Le parole le conosco, e se voglio posso vendicarmi a modo mio, posso ferire e uccidere con il solo fiato, e se quello non basta sono pronto a battermi. Sfido chiunque a tirarmi giù. Il gelo rafforza le ossa e aumenta la resistenza alle intemperie. E' così che si deve andare avanti. Resistente al punto da non rompersi. Qualche crepa ci sarà, ma quella va via con un pit-stop e un po' di stucco. E poi di nuovo in carreggiata in questa folle corsa contro la morte, in attesa del conto da pagare. Non cedo tanto facilmente, il mezzo ce l'ho e so tirarlo bene. La mia non è un fuga, io non scappo. Solamente una corsa di velocità. Davanti a me non c'è nessuno, e io dietro non ci guardo. Non bisogna mai guardarsi indietro, altrimenti si alza il piede e si perde aderenza, e Lei non aspetta altro.<br /></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-38434473535575163372012-03-11T03:02:00.000+01:002012-03-11T03:02:05.225+01:00Letters from Alba to Toronto - #4<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Finalmente siamo arrivati all'ultima di queste lettere. Questi sedici giorni senza di te sono stati tutt'altro che facili, e tu lo sai. Ci sono stati alti e bassi (più bassi che alti), ma tu sei sempre stata lì. A volte ti sentivo un po' più lontana, ma forse era solo colpa mia. L'ultima settimana è stata parecchio dura, iniziata in modo terribile, ma che spero si concluda al meglio. Non mi è bastato neanche un viaggio veloce fino al mare, quella mezz'oretta passata al molo piccolo di Finale Ligure a farmi passare quel vago senso di dolore che provavo. Niente e nessuno può colmare il vuoto presente quando tu non ci sei. Sei semplicemente unica, la mia ragazza e la mia compagna di vita. Mi è stato fatto notare il mio egoismo, e devo fare ammenda su questo. Sono terribilmente egoista, perché voglio solo il tuo bene e, soprattutto, ti voglio solo per me. Voglio essere io l'artefice della tua felicità, sempre e solo io; a volte però la situazione mi sfugge di mano, e così tutto s'inverte. Era già successo, si è ripetuto, e accadrà di nuovo. Io confido solo nella tua pazienza e nell'amore che provi nei miei confronti, io cercherò di migliorare.<br />
<br />
Anche quest'ultimo buio è quasi superato, fra poche ore me lo sarò lasciato definitivamente alle spalle. Sarai di nuovo mia. Come in un sogno, rivedo la tua schiena nuda alla luce di una Luna piena e bellissima. E questa volta non provi vergogna, ti volti lentamente e mi sorridi in un modo così dolce che mi perdo dentro di te. Hai i capelli lunghissimi che profumano di una fragranza sconosciuta al mondo intero. E nonostante il buio riesco a scorgere i tuoi occhi che mi fissano, che mi inondano d'amore e mi attirano verso il tuo corpo che aspetta solo le mie mani e le mie labbra, mentre inizio ad accarezzarlo con soffici parole d'amore. Questa notte voglio darti un piacere così intenso come non hai mai provato prima, voglio farti capire in un solo gesto quanto è forte il mio cuore quando ci sei tu. Voglio fare l'amore con te fino allo stremo delle forze, e abbandonarmi sul tuo seno; addormentarmi come un bambino, senza neanche la forza di aprire gli occhi. E sognare, lo stesso sogno appena vissuto.<br />
<br />
Ti amo :)<br />
<br />
Tuo Ale</span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-53742098879531955852012-03-04T02:01:00.001+01:002012-03-04T02:01:12.257+01:00Vuoto<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Certe volte vorrei che il mondo fosse come me. Vorrei che sapesse i sentimenti e le sensazioni che provo, così da adottare il comportamento giusto in base al mio stato d'animo. Ma la vita non va così. Il lavoro sporco lo devo sempre e comunque fare io, perché non si può comandare a bacchetta qualcuno per farti stare meglio. Stanotte è così, voglio chiudermi nel mio guscio. Voglio stare in solitudine senza essere disturbato da nessuno, voglio rendere inavvicinabile chiunque. E forse e anche per questo che stanotte ti sento più lontana, non ti sento accanto a me. Una distanza spirituale, oltre all'ovvia distanza fisica di questi giorni. Desolazione. Come trovarsi in un deserto di notte. Freddo. Oscurità. Rassegnazione, perché stanotte è così e non posso farci niente. Perché la notte è buia, e nelle tenebre è più difficile trovare la via. Io non voglio camminare, stanotte il lampione è spento e quindi voglio fermarmi senza pensare. Sentire il freddo penetrarmi le ossa, la pelle lacerata dal dolore. Immobile. Lacrime che non scendono, perché gelate sul mio viso come cicatrici indelebili che non andranno mai via. Senza quel sollievo che si prova dopo un pianto. Solo io e la notte. E il mio guscio. Stanotte sono stanco, apro la botola ed entro nel mio rifugio. Poi tiro la lampo e tutto tace. Vuoto.<br /></span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-7641598232400406682012-03-02T00:05:00.000+01:002012-03-02T00:05:48.867+01:00Letters from Alba to Toronto - #3<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Ciao amore. Sembra che la strada del mio futuro sia quasi decisa. Mi ferma ancora un po' la questione economica. Oggi sono andato a parlare da quelle persone, ma preferisco dirti i dettagli a voce. Più che altro, come ti ho anche detto ieri, sono le condizioni più basse quelle che mi sono state offerte, e anche quando arrivo al mio massimo, non sarà proprio una cima. Si parla di 1.100-1.200 € al mese. Le preoccupazioni nascono dal futuro con te. Ovviamente una mano per i problemi futuri ci ha pensato anche mia mamma a darmela, con l'affitto di una casa da pagare, l'impossibilità per me di comprarmi una macchina, la distanza dei nostri possibili luoghi di lavoro (entrambi all'opposto, per me è comodo stare ad Alba per la vicinanza di Roddino, per te è comoda la vicinanza tra Ceresole e Torino). Dovremo fare dei sacrifici, e magari superare situazioni complicate. Forse è troppo presto, non lo so, ma è tutto dietro l'angolo, è tutto così vicino. Per uno puntiglioso e ordinato come me è difficile pensare a qualcosa di vago, voglio sempre la certezza, voglio sempre avere tutto sotto controllo. Non voglio rischiare: se perdo una scommessa di gioco posso passarci sopra, ma la perdita di una scommessa di vita è dura da sopportare. Ce la faremo insieme? Ecco la motivazione di tutti questi pensieri presenti questa sera. Per questo prima ho chiesto il tuo supporto, e spero che torni presto a casa.<br />
<br />
A parte questo l'umore procede a alti e bassi. Certe volte ti sento più lontana, altre più vicina a me. Certe volte voglio un tipo di risposta, e altre un altro tipo. Nonostante tutti i miei difetti sono sicuro che tu stai facendo il massimo per essermi accanto in questi momenti, e ti chiedo scusa se quasi sempre non sembro provare gratitudine, quando invece è solo grazie a te che sopravvivo. I giorni passano lentamente, e con loro aumenta la voglia di vederti, di stringerti forte e baciarti. Sento la mancanza del sapore delle tue labbra, delle dolci forme del tuo corpo, del tuo calore. Mi manca dormire accanto a te, spaventarmi nel cuore della notte e trovarti lì vicino a tranquillizzarmi. Mi manchi tanto. Torna presto amore.<br />
<br />
P.S.: ti allego le foto fatte al lavoro lo scorso lunedì, spero ti piacciano.<br />
</span><br />
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;"><a href="http://min.us/mbnNz2hrXV#1o" target="_blank"><img border="0" src="http://i.minus.com/kbvw4JLvZvgbXy.jpg" /></a> <a href="http://min.us/mbnNz2hrXV#2o" target="_blank"><img border="0" src="http://i.minus.com/kXGGLALPtCqB3.jpg" /></a></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">
<br />
Ti amo :)<br />
<br />
Tuo Ale</span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-36509195272006377132012-02-28T16:13:00.000+01:002012-02-28T16:13:12.304+01:00Perché?<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Io me lo chiedo. Perché ogni volta che si risolve una situazione, se ne presenta subito un'altra a buttarmi giù? Perché diamine tutto non può andare bene per una volta. Una volta nella vita cazzo, una sola volta, non mi sembra di chiedere tanto. Perché ci devono essere sempre ansie, preoccupazioni, litigi, discussioni, parole forti? Sempre così. Durante un momento positivo sono quasi lì che aspetto il cambiamento, perché avviene sempre. Fosse una situazione creata dai miei pensieri e dalle mie manie lo capirei, ma non è neanche quello. Non posso prendermela neanche con me stesso, non posso neanche maledirmi più di tanto quando le colpe maggiori ce l'hanno il mondo e il suo marciume. Chiuso in una stanza, senza di vie di fuga, davanti a un monitor e costretto a uno sfogo che non finirà domani, o fra qualche giorno; non so perché ma c'è qualcosa di troppo grosso in ballo, che da solo non riesco ad affrontare. Il caso e le coincidenze poi fanno il resto. Perché succede tutto ciò? La fortuna? Esiste la fortuna, ma qui è qualcosa di più imponente. Dio forse, peccato che non ci credo più da una vita. E allora quali sono le risposte? Dove posso andarle a cercare. La cosa buffa è che tutte queste domande non hanno una risposta, e già lo so prima di formularle. Gli sfoghi sono fatti così, ci si incazza, si manda a quel paese qualcuno, si litiga, si soffre, si urla, e poi (quasi sempre secondo la mia esperienza) tutto a posto. Ma oggi sono abbastanza presuntuoso che il tutto non si limiterà a qualche parolina forte su una pagina a sfondo bianco. Perché quando si sorpassa il limite anche le parole scioperano e piano piano finiscono. Lasciandoti così, a bocca asciutta, a farti consumare in silenzio da un fuoco maledetto, alimentato da una bufera incessante.</span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-15834036438150528812012-02-26T19:09:00.001+01:002012-02-26T19:09:53.432+01:00Letters from Alba to Toronto - #2<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Amore mio! Mamma mia che due giorni terribili. Non hai idea di quanto mi sia sentito meglio dopo che ci siamo visti su Skype venerdì sera (notte da me, pomeriggio da te xD), un sorriso al cuore davvero. Sabato purtroppo è stata una giornata abbastanza vuota, e quindi anche malinconica. Alla sera partita, e nonostante mi sia divertito con la mia bella compagnia torinese sentivo lo stesso la tua mancanza, più che altro soffrivo le sei ore di differenza che ci separano (oltre le migliaia di chilometri): sta cosa è troppo strana da digerire, non so perché ma sto facendo una fatica immensa. Arrivato a casa ero veramente a pezzi, una stanchezza fisica e morale che mi ha veramente buttato giù, e mi dispiace che tu sia stata testimone del mio stato d'animo: come ti ho già scritto mi odio farmi vedere così da te, perché ti faccio solo del male. Avrei dovuto sfogarmi, ma ho avuto paura di stare peggio.<br />
<br />
Stamattina ero già abbastanza preoccupato, ma Roberto mi ha subito detto quella cosa, così ho avuto buona parte della mattinata per pensarci e accumulare il rammarico di un'occasione persa. Mi sono buttato subito giù, alle 14 e 30 non ce la facevo più a stare lì, mi veniva da piangere, non vedevo l'ora di tornare a casa e non trovare nessuno, mettere un po' di musica e sfogarmi. Volevo solo quello. In tutta quella tranquillità c'era il vento che mi urlava qualcosa, e io non riuscivo a capire; lo sentivo ululare come un forsennato nel bosco, finché si è stancato di aspettare una risposta, ed è andato via. Ho tenuto duro fino all'arrivo a casa. Stavo veramente a pezzi, e ancora una volta stavo così quando dovevamo vederci. E ancora una volta ho rovinato il nostro momento. Dovevo sfogarmi, ma non potevo farlo davanti a te, paura. Nonostante tutto, nonostante la mia tristezza e le mie lacrime, tu mi sei stata vicino cercando di consolarmi, di farmi capire che del buono c'era. Sei sempre così gentile e paziente con me, anche quando forse non lo merito. Ora non ho ancora ben chiara la situazione, ma la nebbia che c'era prima si è attenuata, come anche la pioggia ha smesso di scendere. Non è passato del tutto, ma posso dire che non mi sentivo così bene da qualche giorno, e lo devo solo a te: l'unica persona al mondo che è in grado di prendersi cura di me nei momenti di sbandamento.<br />
<br />
Ho due cose da chiederti. La prima: voglio un braccialetto da tenere al polso, non deve essere per forza quello là, ma ne voglio uno da portare sempre, e siccome sei conscia di quanto siano difficili i miei gusti ti chiedo anche di impegnarti al massimo nella ricerca. xD La seconda cosa è ben più importante, e mi darebbe ancora più sollievo: mi prometti che un giorno ci andremo insieme, solo noi due, lì dove sei adesso? Chiudo ringraziandoti ancora una volta, perché riesci a essermi vicina anche con tutta questa lontananza, e io ti amo per questo. Ti amo per ogni sguardo, per ogni parola detta, ti amo e voglio amarti di più, ti amo e voglio amarti meglio, ti amo e ti amerò per sempre. :)<br />
<br />
Tuo Ale</span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-68416924971054937442012-02-24T16:15:00.000+01:002012-02-28T20:52:19.838+01:00Letters from Alba to Toronto - #1<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Ciao amore. Anche se in questo momento starai probabilmente sorvolando l'Atlantico, per comodità ho preferito mettere Toronto. :) Sei partita da poche ore e già mi manchi. Spero di non far diventare quest'idea un festival della depressione. Mai come oggi ho sentito la tua mancanza. Mi ricordo le sensazioni di quel lontano martedì in cui tu partisti per Barcellona: al mattino ero di un'euforia maestosa (stavamo insieme da pochissimi giorni) e al pomeriggio ero affetto da una tristezza infinita. Da qualche giorno mi ripeti che sedici giorni passano in fretta, ma io ora ti rispondo che a fatica sono passati quei cinque giorni, e io a Barcellona c'ero già stato. Questi sedici giorni per me non passeranno in fretta, assolutamente no. Appena entrato in macchina dopo averti salutato sono scoppiato, non ce la facevo più. Poi il resto del viaggio è andato abbastanza bene. Sono tornato da poco dal pranzetto con Liuk, un po' mi ha tirato su, ma non vedevo l'ora di tornare a casa per starmene un po' da solo. Tu mi hai detto che non dovevo stare troppo male per questa situazione, ma per i primi giorni concedimelo per favore, perché non riesco a fare diversamente; lo so che non vuoi, ma non lo faccio per farti stare male, spero con tutto me stesso che tu possa capire. Prima stavo pensando a quello che succederà domenica: potrà essere uno dei giorni più importanti per me, oppure uno dei peggiori. In ogni caso vorrei averti accanto a me. Visto l'animo di questi giorni non posso essere ottimista per domenica, quindi sono quasi sicuro che sarà un fiasco catastrofico. xD<br />
<br />
Per continuare questo felice post ti dico che mi sento una merda per non aver tenuto il tuo braccialetto: non sto scherzando, sto davvero male e mi sento veramente uno schifo per averti dato questo dispiacere. Darei qualsiasi cosa, qualsiasi, per averlo ancora legato al polso, per averti con me in ogni momento, pensarci adesso mi fa piangere. Potevo sopportarlo, dovevo capire quanto fosse importante per me e per te, ma non l'ho fatto; mi dispiace di averti ferito, le mie lacrime possono confermartelo. Infine voglio chiederti scusa per il mio atteggiamento di ieri e di oggi: la verità è che non riesco a mentirti. Non riesco a nascondere la mia tristezza quando ci sei tu, non riesco a nascondere la fatica che farò per sopportare l'enorme peso che porta la tua assenza. Non riesco a sorridere quando sono inconsolabile, e quando sono consapevole che la prossima volta che ti rivedrò sarò più vecchio di sedici giorni; con il resto del mondo riesco a fingere, a sorridere e a dire che va bene e che sedici giorni passano in fretta, con te no. Ti chiedo scusa per il mio nervosismo e la mia freddezza, non volevo assolutamente farti sentire in colpa. Quando sono accanto a te non riesco a nascondere le mie emozioni, a volte è un bene e a volte un male, ti prego di non farmene una colpa, ma cerca di vederla come una strana forma dell'infinito amore che provo per te.<br />
<br />
Probabilmente la faccio sempre troppo lunga, mi deprimo troppo e come al solito vado sul pesante. Sarà che sono un pessimista cosmico, sarà che mi sento un romantico, sarà che sono come sono, ma nessuno ama la propria metà come io amo te. :) Come ti ho scritto prima spero che con il passare dei giorni la qualità sia migliore, anche perché l'idea del titolo la trovo geniale xD. Così facendo mi sento più vicino a te. Spero di ricevere presto tue notizie.<br />
<br />
P.S.: hai presente la maglia del concerto che ho preso martedì? Ha una macchia bianca davanti verso il fondo. E' proprio la stoffa che è bianca, come se fosse andato via il colore. Sono ancora più triste per questa cosa. :(<br />
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P.P.S.: ho cercato di contrastare l'incredibile vena depressiva che mi anima in questo momento con qualche faccina carina. xD<br />
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Ti amo :)<br />
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Tuo Ale</span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6690708851498297007.post-90427128846165970582012-01-15T18:48:00.000+01:002012-01-15T18:48:19.172+01:00No<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: small;">Qualche giorno fa ero in macchina che aspettavo una chiamata. Ero appena partito, e tenevo la radio spenta per poter sentire lo squillo del cellulare, una voce amica, vicina. Dopo diversi minuti finalmente mi chiama, è bello risentire la sua voce. Solo questo, solo una chiaccherata tranquilla, per poi continuare il lavoro. Mazzata, e la mia radio è stata spenta per tutto il viaggio. Tutto il pomeriggio sulla strada a guidare e a pensare. Mi viene in mente la scena di un film che nel 2010 ha vinto numerosi premi Oscar, ovvero "Il discorso del re". La scena in proposito è questa: quando il futuro re balbuziente è alla alla sua prima seduta con il suo logopedista, ad un certo punto lui gli fa mettere delle cuffie da cui esce musica classica, e lui si mette a leggere l'Amleto, senza ascoltare la sua voce, solo musica. Ovviamente la registrazione è perfetta, senza sbavature e senza balbettii, ma lui subito non è convinto. Ecco, la scena che mi viene in mente è proprio questa: ad un certo punto si toglie le cuffie e urla "senza speranza, senza speranza"; poi fa per andare via, ma il logopedista lo ferma, mette il disco in una busta e glielo porge gratuitamente. Ecco la vorrei anche io una cosa del genere: sentirmi senza speranza in un momento di sconforto, ma avere la prova in mano che qualcosa di buono ho fatto. Mi sembra di essere già alla fine, quando una persona tira le somme degli anni passati. Ho solo 21 anni, ma qualcosa di buono c'è stato? Qualcosa di buono ho fatto? Sono stato veramente utile in qualcosa? E' questo che mi chiedo.<br />
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Vorrei davvero prendere tutti i problemi, tutte le indecisioni, ammucchiarle, metterle in uno scrigno e andare via, magari in Canada. Sì, via. Lascio quel baule lì. Potrei farlo, ma io so che tutto quello che mi lascio dietro, tutto quello che c'è in quello scrigno, al mio ritorno a casa (perché si ritorna sempre a casa) sarà sempre lì ad aspettarmi. E farà più male. E oltretutto, come se non bastasse tutto questo, una delle cosa che hanno fatto più male a me che adoro così tanto le parole, la forma scritta, è il non riuscire a trovare le parole per descrivere il perché della mia risposta negativa. E io non riesco davvero a dire "non ci penso", non riesco a dirlo, perché mi viene solo da pensare che io questo viaggio non me lo merito; per cosa ho fatto e per cosa sto facendo adesso, non me lo merito. E' già tanto se riesco a capirlo io, figurarsi farlo capire alla persona che amo, è quasi impossibile. Ma certe cose sono fatte per essere lasciate andare. Quante volte vorrei prendere la macchina e andare da qualche parte; ma poi bisogna sempre pensare: "Posso farlo? Posso permettermelo? Ho la coscienza a posto per fare questo?". E così da una semplice proposta si passa a una miriade di domande, che portano tutte alla stessa risposta, no. Semplicemente no.</span></div>Alehttp://www.blogger.com/profile/12456521082051520328noreply@blogger.com4