martedì 23 febbraio 2010

Pensieri

Dopo i primi sei mesi di carriera universitaria posso ritenermi soddisfatto. Certo, la fatica è stata tanta, e come al solito i brutti momenti non sono mancati, complice anche la scarsa fiducia in me stesso, ma anche quelli sono passati. Forte abbastanza per continuare, nonostante risultati che non mi aspettavo (in negativo), ma è così che sono fatto, e certe cose dovrei anche aspettarmele. Da quando ho tagliato i capelli mi sento meno forte ed è inevitabile il paragone con Sansone (riguardo ai capelli ovviamente, mica sono un eroe nazionale).

Questa settimana è l'ideale per svagarsi un po', prima di ricominciare l'università. Svagarsi e pensare. Sì, perché il tempo è davvero troppo per occuparlo tutto con lo svago, e non sempre posso stare vicino (fisicamente) alla mia amata. Quindi si pensa. A cosa? Vorrei mi tornassero i pensieri che avevo prima di stare con Marta, pensare ai giorni in cui stavo davvero male, e confrontarli con quelli di oggi. L'unica differenza sostanziale è che si è sistemata una persona al mio fianco. Non davanti, né dietro di me, ma di fianco, a sinistra e a destra. Prima invocavo qualcuno che mi aiutasse, ora voglio ricambiare con tutto ciò che possiedo di quest'aiuto che mi è arrivato.

Scrivo anche di meno, e devo dire che in questo preciso momento mi dispiace, e non poco. Ma quantità non è sinonimo di qualità. Quindi scrivo anche di meno, ma quando lo faccio cerco di metterci il massimo impegno possibile. Che poi il tema è sempre stato lo stesso, solo che un anno fa stavo su una musa generata dalla mia fantasia, mentre ora sento il cuore di un'altra persona che mi suggerisce cosa scrivere, il mio merito è solo di avere una penna e un quaderno su cui poter annotare ciò che mi viene sussurrato da lei, nient'altro.

E poi dovreste vederla. Lasciando da parte la parte caratteriale (altrettanto stupenda), fisicamente lascia di stucco. Non lo dico perché ormai la mia vita dipende completamente da lei, ma se la vedreste non potete proprio non darmi ragione. Ancora oggi mi chiedo come fa a stare con un bifolco come me, ma ho già capito che la risposta non la saprò mai. Passerei giornate intere ad accarezzare il suo corpo in ogni sua parte, e ultimamente ancora di più. Fortunato io che posso guardare i suoi occhi come non li osserva nessun altro al mondo, perché dietro a quel velo azzurro sembra ci siano dei segreti che solo a me è dato vederli. I capelli poi, belli come il mare, ondulati e pieni di vitalità proprio come le onde che s'infrangono sugli scogli; ogni volta che sono con lei, mi sistemo sullo scoglio più sporgente, e aspetto il suo profumo che anticipa l'arrivo dell'ondata. E' davvero una sensazione bellissima anche solo guardare uno spettacolo del genere.

Ecco a cosa si pensa. Tanti giri e poi continuo a pensare a lei. Il problema è che pensare così è diventato un modo meraviglioso di passare il tempo, ma quando poi ritorno alla realtà, mi ricordo che siamo distanti 100 km e che fino a domani non potrò rivedere quegli occhi, abbracciare quel corpo, baciare le sue labbra. Mi direte "cosa vuoi che sia dall'oggi al domani". Ecco, chiariamo una cosa, le persone normali pensano così. Io non sono una persona normale, io non la penso così.

Punto.