martedì 5 febbraio 2013

La novia - Domenico Modugno

Non so perché proprio stasera. Eppure è una sera come tante, il cielo è poco nuvoloso, il freddo è poco pungente e 2012 DA14 sta per fare capolino accanto alla Terra. Fine settembre, così segna la data dell'ultima traccia su questo spazio. Uno spazio che di spaziAle oramai ha ben poco. Le priorità cambiano, e non sempre in meglio. Una cosa che mi da sollievo è sapere che questo spazio è mio, nessuno a parte me stesso può cancellare quello che è stato scritto, quello che è stato è stato. Ne sono successe di cose, e ne ho vissute tante, di belle e di brutte. Ma la voglia di raccontarle in questo posto sta scemando, ecco perché i miei interventi diventano sempre più rari. Quello che non voglio è sparire del tutto, da un giorno all'altro. Anche se fosse solo per una canzone, per una poesia rubata a qualcuno. Ne ho già visti tanti di blog morti senza lasciare traccia. A volta mi capita di leggere un pezzo interessante, spiritoso, malinconico, triste, gioioso, datato qualche anno fa. Sono quegli autori che mi verrebbe voglia di chiamarli per invitarli a bere una birra a casa, ma quando vado in prima pagina e vedo una sfilza di post vecchi ormai di qualche anno, senza commenti, senza un addio, fa male. Lo so, non sarò mai quello di 5-6 anni fa. L'ho accettato questo, ma ancora devo farci l'abitudine. Capita che gli stimoli siano presenti, ma è proprio questo cambiamento che mi blocca. E stanotte ho paura, perché quella parte mi manca, e non ho idea di dove cercarla. Ho provato a cercarla qui, ma nulla è stato trovato. E quindi che fare? Mi rimangono solo più le parole d'altri, come quelle di un certo Domenico Modugno.