mercoledì 30 giugno 2010

Se non è adesso...

...sarà per la prossima volta!

domenica 20 giugno 2010

Inno alla gioia

Inno alla Gioia

Fuori la pioggia scrosciante rimbomba nella mia testa
Occhi chiusi, labbra serrate, sguardo al suolo
Oscure catene mi inchiodano ad un volere macabro
Un essere strisciante, lontano da tutti, lontano da me

Ma il tempo continua la sua corsa impazzata
e l’amore non si dissolve con le lacrime della discordia
Tempo, amore, pioggia, sole, e ancora pioggia
La fenditura nel ferro è ormai profonda

Fra le foglie di quel salice intravedo il tuo sorriso
Le estremità delle tue labbra tendono a salire
Sei scesa e sei venuta a curare le mie ferite
massaggiandomi il collo con i tuoi baci

E arriva in crescendo la forza dentro me
Gli archi ululano e lo scroscio della pioggia si trasforma in un delizioso tintinnio
Mi elevo disarcionando le catene della diversità
Occhi fieri di un presente tanto turbato

Non preoccuparti mia Venere
Volo a riprendermi la gioia rubatami da quel fiume di fango
Solo allora potremo uscire all’aria aperta
e amarci

lunedì 14 giugno 2010

Io ricomincio da capo

Vostro Onore, sei un figlio di troia,
mi sveglio ancora e mi sveglio sudato,
ora aspettami fuori dal sogno
ci vedremo davvero,
io ricomincio da capo.

(Fabrizio De André)

mercoledì 9 giugno 2010

Il meglio di me

Lo metto anche qui, magari passa più in fretta. Certo che do il meglio di me quando sto male. che rottura di coglioni.


"Ciao amore, vorrei averti qui vicino a me, perché ne ho bisogno in questo momento. Ho un periodo un po' così, e il mio umore è sempre strano, lo sai. A me dispiace quando succede, anche per te, perché non riesco a farti sentire bene se sono già triste di mio o nervoso, e non sai quanto mi faccia stare male, più di tutto. Mi dispiace non poterti dire la causa, perché nemmeno io la so. E' così e basta. Non riesco a farci niente, posso solo aspettare che tutto torni come prima, e se ci sei te l'attesa è più dolce. Spero tu abbia la pazienza necessaria per sopportarmi, quando sono nervoso e non ti rispondo bene, quando sono una brutta compagnia. Io con te non riesco a fingere; se tu fossi una persona qualunque mi metterei un bel sorriso e non lo darei a vedere. Ma sei la persona più importante per me, non riesco a essere qualcun altro con te. Mi sento tanto stupido a fare questi discorsi, e mi dispiace, ma è l'unica cosa che posso fare per sentirmi un pochino più vicino a te, anche quando sei lontana. Quando dico qualcosa di sbagliato dimmelo subito, non diventare nervosa. Perché quando scopro di aver sbagliato, di aver parlato male, tu non ci sei più per un abbraccio, e sto ancora più male. Spero che questo brutto momento passi in fretta, perché sta durando fin troppo. Stammi vicino Marta, mi sto rendendo ridicolo e ne sono consapevole, e ancora una volta mi dispiace. Ti chiedo scusa per tutto. Sei tutto ciò che ho, senza di te non posso vivere. Scusami se ho guastato la bell'atmosfera che stai respirando, ma non ho resistito. Scusa. Spero che passerai una bella serata, ti meriti ogni cosa bella di questo mondo. Ti amo tanto amore mio."

martedì 8 giugno 2010

Un motivo per...

Un motivo per piangere. Uno solo. Perché? Perché dopo un bel pianto passa tutto. E poi si può ricominciare, anzi no, si può riprendere a vivere da dove si era interrotto. Sembra di avere un minuscolo spillo a ridosso dei polmoni, e quando li perfora viene difficile perfino respirare. Come ho detto qualche giorno fa a una cara amica, ogni tanto ci vogliono queste punture di spillo, perché quando passa tutto, il mondo sembra ancora più bello, e allora ci si ricorda che ne è valsa la pena. Insomma, la sofferenza ci vuole, quello che sembrerà strano è il bisogno che sento dopo un po'. In passato ho speso talmente tanto tempo a compiangermi e a pensare ai rimpianti che non ne posso più fare a meno. I rimpianti sono quasi spariti del tutto, il problema è altro. Il problema sorge quando voglio urlare al mondo il mio momento di crisi, piangendo e tirando via tutta la merda che ho dentro, ma non ci riesco. E allora che fare? Semplice, si aspetta. E anche l'attesa è di una bastardaggine inaudita. A volte sembra essere passato tutto, dal nulla mi sveglio un giorno e sono contento già di mio, ma poi si ricade. E non so perché, come sia potuto succedere, e giù la crisi nella crisi. Un motivo per piangere appunto, un lavaggio di cervello, e per un anno sei a posto.


Sembra di vivere solo di crisi, solo di attese per quel magico pianto. Ma non è così. I momenti di transizione dalla stanchezza psicologica a una vitalità ritrovata sono i più belli da vivere. Ogni volta sembra qualcosa di nuovo, un piccolo passo verso una destinazione ignota. Un piccolo passo non da solo, ma in compagnia, come l'abbraccio di un amico o il bacio della mia ragazza. Sono queste cose che mi portano lontano dal nero passivo, e quando cado, non lo faccio all'indietro, ma mi butto in avanti. Purtroppo la mia mentalità contorta distorce la verità a volte. Così la luce non è più chiara come dovrebbe essere, tutto rimane appannato. Una psicologia turbata, ma l'unica al mondo in grado di amare con un amore vero e profondo. Fortunato io ad aver trovato chi è in grado di sopportarmi, poveri gli altri per il costante sacrificio di sopportarmi. Povero me che mi devo sopportare, ma mi piace.

Si vola basso, a rasentare la terra
le ali si dispiegano e si riprende l'aria

l'ombra di un vortice tenebroso
un volatile che plana sugli oceani nella notte

che veglia sul mondo intero