lunedì 5 gennaio 2015

Ricominciare

E così tra malinconie, ricordi, e un amico che ti consola a tarda notte, viene fuori uno scritto messo in "Bozza" da qualche mese, e, chissà perché, mai pubblicato. In realtà avrei anche altro, il freddo di questa notte e questa bella Luna un pochino mi hanno ridato quell'ebrezza provocata dall'attrito della penna con un foglio di carta. Di parole ne ho avuta piena la testa, ora basta. Il mio attimo di "gloria" l'ho avuto, ora spero in un po' di serenità, quel tanto che basta per ricominciare.



Pena d'amore


Sentimenti nascosti, amori repressi
Facce vuote, anime perse
Uno scorrere incessante di lacrime al buio
Anche il pensiero più nobile è destinato alla fine


Il tempo passa e la consapevolezza cresce
Il loro cuore reclama solitudine
Con la volontà che lotta contro la vita
E il tempo passa


L'ultimo addio è definitivo
Possa la sua anima avere compassione di me
Per una speranza che tramonta, ecco la nascita di una felicità
E' l'estremo sacrificio di una felicità


E ora che siete polvere
Levatevi soavi al vostro desiderio
E poggiatevi sui suoi capelli
Finché morte non vi separi

martedì 15 aprile 2014

Due echi

Vivo!

Trovarsi tra due echi
Con un cambiamento continuo
E gira il mondo
Il sopra è sotto e il sotto è sopra
Convinto di alzarti
La verità in discesa

domenica 26 gennaio 2014

Nel pozzo

Ti sei mai chiesto se l'unico che ha del sale in zucca sei proprio tu? Io si, molte volte. Le luci di questa piazza sembrano tutte rivolte verso di me, quasi a invocarmi. Ma io che posso fare? C'è qualcosa di rotto che temo non si possa più aggiustare, che si fa? La butto e me ne prendo un'altra. E se non si potesse? Se quella cosa è l'unica che hai e non puoi cambiarla? Se ti stai domandando se quella "cosa" è la vita ti sbagli. Sono stracontento di esserci e quella è mia e, salvo novità, e me la tengo stretta. È quello che si è creato intorno che non va, che è una polveriera (adoro questa parola) pronta a fare bum, e ho una buona parte del telecomando in mano. La cosa difficile è che in certi momenti è davvero difficile essere lucidi, e c'è il rischio di premerlo. Perché prima c'è la rabbia accecante, poi la delusione, e infine una tristezza di una lucidità infinita.

Altro indovinello: sei sull'ultimo gradino di un pozzo senza luce, tu che faresti? Io cercherei con tutto me stesso di scendere verso il fondo, giusto per una questione di principio. Almeno saprei di esserci arrivato. Risalire è un altro discorso ok, ma almeno sarebbe una cosa fatta dal principio, quindi una cosa ben fatta. E sinceramente non c'è consiglio che tenga, quello con il piede alzato sono io e la gamba è la mia.

giovedì 9 gennaio 2014

Incertezza e paura

Per la prima volta nella mia vita ho brindato con riluttanza l'arrivo del nuovo anno. Ho chiuso il 2013 nell'incertezza più totale, e ho iniziato il 2014 chiuso nella mia paura; quella paura e incertezza che a 23 anni ti prende il cuore e non te lo lascia più, e viene difficile vivere così. La cosa più brutta è che bisogna subire senza possibilità di riscatto, perché non dipende da me, perché da solo non ce la faccio a superare questa situazione. E intanto l'orologio continua a correre, corre corre e non ti lascia neanche il tempo di godere. Io non sono in grado di prendermi in spalla vent'anni di guerre e piegarmi ancora per mettere le mattonelle per la mia casa, anche perché ora come ora non saprei dove trovarli dei mattoni decenti per costruire un riparo al sicuro da tutto. Se prima c'erano degli svaghi personali, ora persino l'interesse sta svanendo. Se prima c'era una curiosità, una fretta di vivere e scoprire, ora non ho più voglio di correre, semplicemente perché non vedo il traguardo e, cosa più importante, non ho un buon fondo su cui correre. E' un brancolare nel buio, e bisogna fare attenzione, perché anche facendo un passo non sei sicuro di andare avanti, e in men che non si dica ti ritrovi dieci passi più indietro e dover fare la fatica di una vita per ripartire nella giusta direzione. Più si va avanti e più si scoprono cose che non voglio. Scopri che in un attimo una famiglia intera può essere cancellata, scopri la delicata linea di demarcazione fra intelletto e follia. E' come fare slacklining ed essere arrivato nel bel mezzo di due canyon con una paura fottuta dell'altezza. Quindi? Che fare? Si sopravvive, si sta zitti e si lavora duro per non mollare, senza sapere se questo faticare ti porterà qualcosa di buono. Non è questione di essere forti o deboli, è così e basta.

giovedì 17 ottobre 2013

Citazione del giovedì #2

E ascolto te, il passo tuo
il tuo respiro dietro me

A te che sei il mio presente
a te la mia mente
e come uccelli leggeri
fuggon tutti i miei pensieri
per lasciar solo posto al tuo viso
che come un sole rosso acceso
arde per me.

[La luce dell'est - Lucio Battisti]