giovedì 29 settembre 2011

Futuro

Che brutta parola. Quando ero più piccolo ero spensierato, come tutti del resto, e il tempo per pensarci era assai poco. Ora sono decisamente più grande, e non faccio che pensarci. Vorrei averlo davanti a me per chiedergli alcune cose, ma il problema è che neanche lo vedo: per me è oscuro.

Due anni fa ho riposto quasi tutta la mia speranza nell'università. Sapevo che non era il massimo, ma era l'unica adatta alle mie (non) capacità. E oggi, a 21 anni, mi sto accorgendo che tutte quelle famose e importanti speranze stanno scemando poco a poco. Potrei consolarmi con il lavoro, ma se considero i soli tre giorni lavorativi, ecco che sarebbe meglio pensarlo come un'occupazione temporanea.

Ora si capisce perché nella parola "futuro" non trovo la mia firma. E non sono neanche così sicuro che la colpa sia del tutto mia, proprio perché mi manca la certezza. Dovrei quindi rimboccarmi le maniche? Pensare positivo? Che tutto si sistemerà? Spiacente, ma il numero da lei chiamato è inesistente; mancano gli stimoli e, senza di quelli, c'è poco da fare. Nessun indizio mi porta a pensare ad un miglioramento, e piango.

lunedì 5 settembre 2011

Quanto tempo...

...è passato dall'ultimo post. Comunque sia, le vacanze sono finite da un pezzo, e devo dire sono filate via abbastanza lisce. Qualche momentino giù è capitato, ma si superano queste cose. Altra nota positiva di queste vacanze è il tempo che sono riuscito a passare insieme ai miei amici. Tra impegni e fughe siamo riusciti ad organizzare e vivere una serata "vecchi tempi", con tanto di bevuta di gruppo e offuscamento dei cinque sensi.

E siamo già a settembre, e poi che giornata. Ieri mattina ero al lavoro sembrava di essere in una fredda giornata invernale: pioggia, nebbia e visibilità zero. L'autunno sta per arrivare, e per un fotografo è una buona cosa. Per altri forse un po' meno, si ricomincia la scuola, ci sono gli esami, c'è una routine da portare avanti. Se già ci si ritrova una marea di cose da fare, certo è che la pioggia non può proprio aiutare. E' come se mancasse qualcosa, o meglio qualcuno. E la verità la sanno tutti, non si può nascondere perché salterà sempre fuori, perché il fatto è che una delle tante certezze di questo tempo è che una persona manca all'appello. Della serie "quanto mi scoccia sapere sempre tutto". Ma questa verità non si può evitare, né distruggere, possiamo solo guardarla negli occhi e scavalcarla di slancio. Noi siamo più forti per sopportare le verità più crude, non lasciamoci intimidire, usiamo il fuoco che abbiamo dentro per ottenere la trasparenza delle cose. Fino a un'ora fa ero perso in un vortice pericoloso, ora ne sto uscendo indenne (tocchiamo ferro) grazie all'incredibile forza dell'ardore dentro di me, lo stesso che provo per la mia compagna. Con lei tutto è un po' più sereno e facile da affrontare. E' il tesoro più grande.

Chiudo questo post con un video di una canzone scoperta in Corsica. Nel video c'è il testo della canzone in francese, con la relativa traduzione in italiano. Quello che vi chiedo è spendere tre minuti della vostra vita per ascoltare (e capire) questo pezzo straordinario. Se poi li volete indietro (i tre minuti) non esitate a contattarmi.