mercoledì 26 gennaio 2011

Sorridere

Lei è qui accanto a me, la sento respirare. Una serata splendida. Ora mi da le spalle, coricata su un fianco che dorme. Forse mi sta aspettando nel suo sogno, o forse sta pensando a qualche minuto fa, quando eravamo ancora stretti in un forte abbraccio, stanchi ma felici. Vorrei tanto abbracciarla, baciarla, ma senza svegliarla. Impossibile. Mi limito a osservarla, cercando ispirazione in quelle labbra socchiuse, in quel gomito piegato sotto la testa, in quei capelli che le coprono appena la fronte. Sembra una dolce bambina. Una ragazza meravigliosa. Vorrei avvicinarmi e sentire il suo profumo, baciarle le spalle nude e sentire il sapore della sua pelle. Sento il calore del suo corpo. Mi fa sorridere, un sorriso nel buio che allontana la solitudine. E il pensiero di svegliarmi domani mattina con lei che viene ad abbracciarmi mi fa venire i brividi. Per quanto tempo ho sognato questi momenti, ed è quasi due anni che i miei sogni si trasformano in realtà. Ormai è l'abitudine, e di qua non si scappa. Proseguo dritto nella mia strada, consapevole di poter contare sulle persona più importante, in ogni momento. Ma ora è tardi, e quando le parole finiscono si può solo mettere un po' di musica, spegnere la luce, chiudere gli occhi e addormentarsi in un abbraccio. Sorridendo.

lunedì 24 gennaio 2011

Parole

Solo una cosa si può fare in questo mondo materialista di cui ne sono schiavo: amare. Chi o cosa non ha importanza, bisogna amare. In ogni momento e anche se sarà invano. Perché le cose cambiano, le persone anche. Quando si è bambini non si ha tempo per la nostalgia, per la malinconia: è quando ti accorgi di essere grande che iniziano i problemi, scopri di avere bisogno di qualcuno che non può esserci, si creano i rifugi più impensabili. Si cresce, ancora al punto da non riuscire a trovare la chiave per quei nascondigli: tra te e il ricordo c'è una fragile porticina di legno dura come il marmo. Penso che una delle cose più brutte sia la nostalgia dei ricordi, ma per fortuna non sono ancora a questo punto. I miei ricordi ci sono ancora, e la mia nostalgia riguarda quei sorrisi, quei volti che non dimentico, quelle serate.


Ho paura di finire il mio inchiostro, di passare un altro anno nell'ombra di qualche parolina d'amore; ho paura di non riuscire a riprendere quella parte di me che ama su un pezzo di carta. Chissà perché quando soffro la parole migliori affiorano con facilità, al contrario di quando sto bene. Magari quelle parole sono ancora là, fuori da quella finestra, magari sono tornate e ora aspettano che vada a riprenderle. Ma io so che non ci sono. E al momento sono lontane, le sento lontane, e, oltre ad amare, posso solo sperare di poterle riabbracciare un giorno.

lunedì 3 gennaio 2011