lunedì 24 gennaio 2011

Parole

Solo una cosa si può fare in questo mondo materialista di cui ne sono schiavo: amare. Chi o cosa non ha importanza, bisogna amare. In ogni momento e anche se sarà invano. Perché le cose cambiano, le persone anche. Quando si è bambini non si ha tempo per la nostalgia, per la malinconia: è quando ti accorgi di essere grande che iniziano i problemi, scopri di avere bisogno di qualcuno che non può esserci, si creano i rifugi più impensabili. Si cresce, ancora al punto da non riuscire a trovare la chiave per quei nascondigli: tra te e il ricordo c'è una fragile porticina di legno dura come il marmo. Penso che una delle cose più brutte sia la nostalgia dei ricordi, ma per fortuna non sono ancora a questo punto. I miei ricordi ci sono ancora, e la mia nostalgia riguarda quei sorrisi, quei volti che non dimentico, quelle serate.


Ho paura di finire il mio inchiostro, di passare un altro anno nell'ombra di qualche parolina d'amore; ho paura di non riuscire a riprendere quella parte di me che ama su un pezzo di carta. Chissà perché quando soffro la parole migliori affiorano con facilità, al contrario di quando sto bene. Magari quelle parole sono ancora là, fuori da quella finestra, magari sono tornate e ora aspettano che vada a riprenderle. Ma io so che non ci sono. E al momento sono lontane, le sento lontane, e, oltre ad amare, posso solo sperare di poterle riabbracciare un giorno.

4 commenti:

Kylie ha detto...

Ti preferisco felice e senza parole piuttosto che triste e grafomane.

Un bacio

fragolina ha detto...

ciao,guardando un pò in giro sono finita nel tuo blog....complimenti mi piace molto ciò che scrivi,anche se un pò tristi....cmq ti assicurò che è solo un momento,passerà....fidati,te lo dico per esperienza...
ciaoo

Sarah ha detto...

Noi ti vogliamo sereno, a costo di lasciarti senza parole ;)

Anonimo ha detto...

sarà che la scrittura è una valvola di sfogo...