giovedì 13 maggio 2010

Ascoltando i Godspeed You! Black Emperor

I Godspeed You! Black Emperor sono un gruppo canadese che non rientra in un genere ben definito, in quanto negli anni sono riusciti a costruirsene uno proprio. Il gruppo è composto da molte persone, ma sono costantemente presenti la chitarra elettrica, il basso elettrico, vari strumenti a corda e vari strumenti a percussione. L'ho scoperto quasi per caso, giravo su un blog che aveva come sottofondo proprio un loro pezzo, e da quel momento ho iniziato ad ascoltarli, procurandomi la loro discografia. I loro pezzi sono vere e proprie suites divise anche in movimenti, di conseguenza la durata dei brani è molto lunga, che va dai 10 fino ai 25 minuti.

Il gruppo ha rilasciato pochissime interviste, ma dai loro pezzi s'intravedono critiche al governo americano (in un album del 1999) e critiche alle case discografiche. Dal 1994 al 2003 la band ha pubblicato 5 album, accolti tutti dalla critica positivamente. Con la guerra in Iraq la band ha deciso di prendersi una pausa, ma nell'aprile 2010 hanno aperto un nuovo sito (ancora in costruzione ma che si può vedere qui) e hanno annunciato che faranno un tour in America e in Europa.

Dopo questa breve introduzione vorrei parlare molto brevemente di due pezzi che in particolare mi hanno colpito profondamente, tra questi c'è sicuramente Storm, contenuto nell'album Lift Your Skinny Fists Like Antennas to Heaven uscito nel 2000. L'album è composto da due dischi, che contengono rispettivamente due tracce. Il brano in questione si trova nel primo disco ed è la prima traccia. Ascoltato per la prima volta l'anno scorso, ancora oggi riesce ad emozionarmi. In particolare sono gli ultimi cinque minuti (la traccia dura 22 minuti e  31 secondi) che mi prendono di più. Dopo vari momenti di tranquillità e agitazione si arriva verso la fine in cui si ascolta la registrazione di un annuncio di una stazione di servizio (ampm), poi sfuma e parte un pezzo con il piano. Il motivo suonato non cambia, e cresce d'intensità verso la fine. Quando ho sentito questo pezzo stavo leggendo un libro, ho dovuto smettere perché non riuscivo più a pensare ad altro. Sentivo solo questo cazzo di piano che mi entrava in testa e non mi faceva pensare a nient'altro; la mente completamente libera e un alone di mistero tutt'intorno. Non riesco proprio a dargli una definizione, non riesco a capire se esprime malinconia, tristezza, rabbia oppure una sottile gioia. Non ci riesco. Ma forse è meglio così, forse sono io che dovrei dargli un senso nel momento in cui l'ascolto.


L'altro pezzo di cui vorrei parlare è BBF3 che si può ascoltare nell'EP Slow Riot for New Zerø Kanada. Anche questo album contiene due tracce, e Blaise Bailey Finnegan III è la seconda. Il pezzo dura 17 minuti e 45 secondi. I Godspeed You! Black Emperor presero un'intervita di Blaze Bayley e con questa crearono la suite. Ovviamente il brano è intervallato dalle esternazioni musicali tipiche del gruppo canadese.

Blaze Bayley critica duramente il governo americano, arrivando a definire l'America un paese del terzo mondo. Egli afferma che i politici americani sono degli imbroglioni. Poi l'intervistatore chiede a Blaze di raccontargli quello che gli è successo in quel giorno. E lui con molta disponibilità inizia a raccontare: aveva preso una multa per eccesso di velocità ed era dovuto andare in tribunale per pagarla. Appena arrivato davanti al giudice afferma che lui dirà quella cosa solo una volta ("Let me tell you something, and you listen and you listen good, I'm only gonna say this one time and one time only, I don't repeat myself for nobody"), che lui è lì solo per pagare la sua multa e non sentire prediche è quant'altro ("I'm here to pay a speeding ticket, not to listen to your lectures and hear you run your mouth for an hour"). Ovviamente il giudice lo riprende, e lui continua l'invettiva, quasi criticandolo per la posizione che ha. L'enfasi cresce, l'agitazione musicale aumenta, e Blaze racconta di essere andato davanti al giudice, di avergli lasciato 25 dollari e di essersene andato ("Here's my money, now i am leaving"). Un momento di tregua, e l'intervista continua. Niente era finito. Blaze torna indietro dal giudice ricordandogli che lui non è un dio, anche se è in grado di sbattere le persone in galera per 20 anni. Dopo aver raccontato questa storia continuano le critiche verso l'America.

In sottofondo la musica dei Godspeed You! Black Emperor non si placa, e cambia a seconda del momento. A Blaze gli viene chiesto se è pronto per quello che verrà, e lui risponde con una frase talmente semplice, ma di una bellezza esasperante: "Ready as i'll ever be". E l'intervistatore gli dice che molte persone non lo sono, e lui, quasi come fosse una guida, chiede alle persone di prepararsi per qualunque cosa verrà detta da chiunque e su qualsiasi cosa ("Be prepared for anything at any time from anybody, don't take no shit, always stand your ground").

L'intervista si chiude con la lettura di una poesia scritta proprio da Blaze, ma la musica non finisce. Sembra quasi placarsi del tutto, quasi oscurata dalle parole dette prima da Blaze, ma non è così. E cresce ancora d'intensità, sembra voler dire che le cose possono cambiare, noi possiamo cambiare il corso degli eventi. Solo noi.


"Be prepared for anything at any time from anybody, don't take no shit, always stand your ground"

3 commenti:

Kylie ha detto...

Io cerco di dare sempre un senso alle canzoni che ascolto, alle parole. Mi viene naturale associarle a qualcosa di mio.

Un bacione

fra ha detto...

Grandissimo gruppo al! trasmettono una pace indescrivibile.. ogni volta che li ascolto ritrovo la serenità! un abbraccio =)

Sarah ha detto...

Non l'avevo mai sentito Ale! Un abbraccio