sabato 28 febbraio 2009

Il giovane Holden - J. D. Salinger

E' un po' che manco dai blog. Queste ultime settimane, come si può notare dai recenti interventi, sono state parecchio dure. Il malumore era all'ordine del giorno, la voglia era pressochè nulla e anche la testa non andava. Ma qualcosa è cambiato, ora sto meglio, grazie alle parole di una dolce amica che ha tolto parte di quella nebbia che stazionava davanti alla mia persona, e di questo la ringrazio infinitamente. La vena creativa forse si è smarrita, ma non mi da grande dispiacere: il fatto di riuscire a sorridere ancora mi fa stare tranquillo; manca ancora qualcosa di profondo, ma per ora so che non posso trovarlo nel giro di una folle notte. Ancora non vedo la luce, ma non sono nel buio più totale.

Dopo questa piccola parentesi voglio parlare del mio libro preferito, Il giovane Holden di J. D. Salinger. Per l'ennesima volta mi sono ritrovato con il bisogno innaturale di leggere questo capolavoro. L'ho letto tre volte, la prima qualche anno fa, mentre le ultime due nel giro di pochi mesi. Il libro, uscito nel 1951, è un romanzo di formazione, che ha avuto un grande successo in tutto il mondo. La vicenda è narrata in prima persona (enorme punto di forza a parer mio) e con un linguaggio giovanile e molto diretto; sono stati pubblicate edizioni con diversi titoli, a seconda di dove veniva pubblicato, e per questa cosa vi rimando alla pagina di Wikipedia de Il giovane Holden, che nel paragrafo "Titolo originale" approfondisce molto bene la questione. Il romanzo espone le vicende di un giovane adolescente, Holden Caulfield, nel suo ritorno a casa, anticipato dall'espulsione dalla scuola di Pencey. Il libro è molto scorrevole e, se letto con una certa particolarità, è molto emozionante. Holden è un adolescente sensibile con una profondità interiore molto vasta, si sente un estraneo agli occhi della società, e la sua vita si alterna tra momenti di depressione e malinconia. Questo libro mi colpisce sempre enormemente, perchè mi sembra di vivere le stesse identiche situazioni del protagonista; nei suoi pensieri e nei suoi gesti trovo, anche se in modo sfumato, delle correlazioni con il mio modo di vivere. Mi è stato detto che Holden appare fin troppo maturo per la sua età, ma se si considera che le vicende vengono raccontate da un ragazzo di 17 anni, queste conclusioni naufragano facilmente. Come ho già scritto prima, tutto il libro è magnifico, ma ci sono due situazioni in particolare che lo elevano al di sopra di ogni altro romanzo. Queste due situazioni sono vissute, oltre che dal protagonista, anche dalla sua sorellina Phoebe, che egli vede di nascosto per evitare la sgridata per l'espulsione da Pencey. Holden trova Phoebe una delle poche persone importanti della sua vita, che ha una saggezza particolare che porta sempre un grande aiuto alla sua vita. La prima situazione è ambientata nella camera dove dorme Phoebe, in cui loro parlano e ballano, mentre la seconda è verso la fine del libro, in cui Holden porta Phoebe allo zoo, e successivamente vede la sua sorellina mentre si diverte su una vecchia giostra. Sono momenti raccontanti con una naturalezza ed una dolcezza incredibile. E quando anche l'ultima pagina è stata girata, ho sempre un pensiero che mi fa riflettere tantissimo, trasmettendomi un senso di tristezza infinito: "La vita di Holden finisce qui, ma io continuo ad andare avanti; Holden avrà sempre i suoi 17 anni e la sua adolescenza schifa, mentre io certi momenti non li rivivrò mai più; che fine ha fatto Holden? E che fine farò io?".

Citazioni dal libro

Capitolo II - "La vita è una partita, figliolo. La vita è una partita che si gioca secondo le regole". - "Sì, professore. Lo so. Questo lo so". Partita un accidente. Una partita. E' una partita se stai dalla parte dove ci sono i grossi calibri, tante grazie, e chi lo nega. Ma se stai dall'altra parte, dove di grossi calibri non ce n'è nemmeno mezzo, allora che accidente di partita è? Niente. Non si gioca.

Capitolo III - Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.

Capitolo XIII - Tutt'a un tratto devi camminare, poco importa fin dove o fine a che altezza.

Capitolo XVI - Nessuno era mai diverso. L'unico a essere diverso eri tu.

Capitolo XVIII - Il guaio, con le ragazze, è che se gli piace un ragazzo può essere il più gran bastardo dell'universo, ma loro dicono che ha il complesso d'inferiorità, e se non gli piace, può essere simpaticissimo, e avere il più grande complesso d'inferiorità del mondo, ma loro dicono che è presuntuoso. Perfino le ragazze più in gamba fanno così.

Capitolo XVIII - Ad ogni modo, sono quasi contento che abbiano inventato la bomba atomica. Se c'è un'altra guerra, vado a sedermici sopra, accidenti. E ci vado volontario, lo giuro su Dio.

21 commenti:

Anna ha detto...

Il Capitolo XVIII è una sciocchezza, che lo sappia.!!
Sai che la primavera è vicina?.

DS ha detto...

non capisco cosa ti porta a essere sempre co triste e questo mi spiace parecchio. stay up and believe in yourself.
tommi

Kylie ha detto...

Ciao tesoro ho sentito la tua mancanza. Coraggio!

Un bacino

..:: Symbian ::.. ha detto...

Scusate l'OT.
SCAMBIO LINK ACCETTATO CON PIACERE!!!

Cristian Belcastro Blog

Anonimo ha detto...

ritorno alla grande Ale....ci mancava la tua competenza culturale...

cieloeinfierno ha detto...

e poi sono io chi non è positiva eh?? ahhaa no scherzo.. spero tu stia bene benissimooooo^^...

bacioniiiiii

Damiano Aliprandi ha detto...

Uno dei primi libri che ho letto con piacere...

IsaccoNucleare ha detto...

ale mi hai convinto...gia me n'avevi parlato domani però lo compro...cmq grazie per il commento...no le cose le scrivo direttamente sul blog non trascrivo niente prima...
ciao e grazie ancora

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

La malinconia e la tristezza sono purtroppo a volte compagne di viaggio non volute.

..:: Symbian ::.. ha detto...

SCAMBIO LINK EFFETTUATO.

Cristian Belcastro Blog

Anonimo ha detto...

bentornato...
non l'ho letto, mi mi hai incuriosito.

Very ha detto...

tesoro...davvero bello quello ke hai scritto!!
ogni tanto vengo a farti visita...
ti voglio bene,lo sai vero???
e ti abbraccio fortissimo!!!!
Very..

3my78 ha detto...

Forza e coraggio, i tunnel sono fatti con una entrata e una uscita... Basta non fermarsi.

Anonimo ha detto...

un must. anche per una mente vuota come la mia. e caspita, sta password la dimentico sempre!

Vale ha detto...

Gran libro!

Sabatino Di Giuliano ha detto...

Bentornato Ale
Il mio link si era perso.
L'ho ristabilito
Ed ora forza per nuove avventure!
In bocca al lupo

Ale ha detto...

anonimo...identificati :D :D :D

Anonimo ha detto...

L'ho letto da giovane e poi da adulto... Sai che non lo riconosveo più?

Aly ha detto...

Il libro non l'ho letto tutto, ho letto dei passi sull'antologia ke avevo a scuola e la trama in generale.. una domanda mi è sempre rimbalzata in testa quando leggevo la fine: perkè, Holden, non parti x l'Ovest?? Perkè non hai il coraggio di andarci?? Tutti i tuoi problemi, forse, si sarebbero risolti e se non si fossero sistemati almeno potevi dire "ci ho provato".. scusami Holden, preferisco Sal Paradise, lui è riuscito a prendere la vita nelle sue mani e portarla dv lui voleva..

Ale ha detto...

hai proprio centrato il punto Aly...anche io vorrei preferire Sal Paradise al giovane Holden...ma non riesco..
me lo sento ancora troppo vicino a me...

Anonimo ha detto...

Era uno dei libri preferiti di mio padre e non l'ho ancora mai letto. Quando, dopo la sua morte, sono andato a prenderlo per farne un ricordo, e capire meglio qualcuno che non avrei più avuto modo di avere vicino, era già stato preso da qualcun'altro. Ora lo cerco e lo leggerò.